EDITORIALE L'AMICO 3/2015 |
IL MARE E I NAVIGANTI
Nel 1949 Fernand Braudel pubblica, La Méditerranée, un lavoro sviluppato in vent'anni, di cui cinque di prigionia, dopo il giugno 1940. La tesi, in controtendenza con la storiografia marxista dominante, è pensare il Mediterraneo "come uno spazio portatore di dinamiche sociali, economiche, politiche" (J. Cornette). La scoperta delle Americhe aveva condotto a un progressivo spostamento del baricentro verso l'Atlantico. Negli anni '70 del secolo scorso si coniò l'espressione l'asse del Pacifico per significare lo sviluppo esponenziale delle economie asiatiche. I grandi del mondo, gente che a volte domina le democrazie con il denaro, che s'impasta le mani in un potere d'ombra, che la gran parte degli abitanti del pianeta non comprende, pensano in termini di utile e guadagno. Tutto è sottomesso all'idolo denaro. Uomini e donne, bambini e ragazze incinte, gente magra, provata, attraversano l'antico mare riportandolo ad essere baricentro umano e filosofico. Come armonizzare la fame di vita con i progetti della grande finanza? Il tenace coraggio di dare un futuro ai propri figli con la burocrazia senz'anima delle istituzioni europee? L'Europa sta diventando una vecchia signora corrotta e rugosa che semina morte e non - senso. Le antropologie del Nord hanno portato le istanze di liberazione sessuale a non avere più limiti: né bambini, né animali (ci scusino i lettori se, col maggior garbo possibile, scriviamo di queste verità). La superbia dei sistemi filosofici basati sui prodotti ideati dalla mente umana, che ha perduto il benefico contatto con la fusis - la natura, ci ha condotti fino all'ideologia del Gender. L'Europa si finge impegnata su una presunta battaglia di libertà: decidere a quale sesso appartenere e quante volte cambiarlo. L'Europa s'impegna in una "catechesi nichilista" che dovrebbe insegnare ai nostri bambini la possibilità di avere due babbi o due mamme e diverse soluzioni possibili per un fratellino. Ad esempio: seme di un uomo estraneo e utero di una delle mamme; seme del proprio papà, ovulo della propria mamma e utero di un'altra donna .... e molte varianti possibili. In realtà dietro questa falsa rappresentazione di libertà si cela ancora l'idolo del business. Se anche una minima percentuale di cittadini europei si orientasse al cambio di sesso ... ci sarebbero proventi inimmaginabili per case di cura, chirurghi, case farmaceutiche per i prossimi lustri. E mentre la "vecchia signora" Europa si diletta con queste sozzure, masse umane chiedono "pane e libertà", come il mio Peppino Di Vittorio che, tra le steppe assolate di grano mietuto in Puglia, con spruzzi di sangue innocente sparso dalla cavalleria sabauda, organizza il movimento sindacale italiano nel primo novecento e combatte durante il fascismo. Pane e libertà: un diritto di ogni essere umano. Che si vuole negare in nome di pallidi interessi nazionali. Caduto il muro nel 1989, abbiamo tutti esultato. Ma la memoria del male dura poco, raramente si muta in saggezza e si ricade nello stesso vizio. Dopo i reticolati tra Messico e U.S.A., dopo il muro in Palestina, anche la primogenita della Liberté, la Francia, alza steccati a Ventimiglia e si scorda Robespierre e Voltaire. Fermati, Europa! Lascia cadere un attimo i tuoi futili concetti, che tu stessa hai generato per clonazione mentale. Guarda l'ape che sugge polline e lo porta all'alveare, le cicogne e i loro cicli migratori, i salmoni e le loro odissee transoceaniche. Ci vogliono ancora nove mesi per far nascere un bambino, e i fiumi scendono da monte a valle. Tutto ciò che ti circonda manifesta un ordine che tu pretendi di cambiare. Questi uomini e donne che attraversano l'antico mare ce lo stanno ricordando. La loro fame di pane e libertà nutrirà la nostra fame di senso. Perché è di senso di vita che tutti - loro e noi - abbiamo fame.
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