RACCONTO LA STORIA

EDITORIALE L'AMICO 1/2016

PROFETI DEL PERDONO

Padre Pio e Padre Leopoldo sono stati chiamati a Roma da Papa Francesco. Nemmeno il Papa, è da credere, immaginava le conseguenze del suo invito. La "fede di popolo", come cita appassionatamente Francesco Armenti, ha trasformato le tappe tecniche di avvicinamento in tributi di gloria ai due santi e in celebrazioni sotto il tetto del cielo. Il popolo di Dio, con tutte le sue componenti, laici, chierici e religiosi, accompagnato dai suoi vescovi, ha fermato le auto che portavano i santi a Roma per esprimere la sua devozione. Quella "strada" che è citata 113 volte nel vangelo di Matteo è stata percorsa dalle spoglie mortali di due frati semplici, inutili agli occhi del mondo come è "inutile" la vita religiosa, che sono stati veri profeti del Dio la cui  natura profonda è rappresentata dal cuore del Padre del figlio prodigo, che aspetta, corre incontro, abbraccia, toglie le vesti dell'umiliazione e la sporcizia del soggiorno coi porci, riveste con le vesti del figlio del Re eternamente amato, che torna a risplendere della sua dignità.

"Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani". Per secoli la Chiesa ha riconosciuto solo la santità dei martiri. Poi ha compreso che ci sono vite che non vengono spente dalla spada, ma sono ugualmente sacrificate per gli altri in una penitenza continuamente offerta. E' il caso di Padre Pio e Padre Leopoldo, consumatisi come candele che bruciano il peccato nel cuore del penitente. Così il loro passaggio per le strade che dalla Puglia e da Padova menano a Roma è stato il passaggio di due profeti e "martiri" - cioè "testimoni" - del perdono di Dio: un passaggio che ha invaso i cuori e i Media, ripreso in tutti gli storici dettagli da TelePadrePio. E' sembrato che una corrente di gioia e fiducia attraversasse l'Italia e nell'approccio all'Urbe e nel ritorno, cadenzato da tappe precise a Pietrelcina e Foggia, a Loreto e Bologna.

Fra Giovanni Spagnolo e tutti gli altri valenti collaboratori commentano quest'evento di sorpresa luminosa: non i pani e i pesci sono stati moltiplicati, ma la gente sulle strade, in Italia e a Roma. Il simbolo da interpretare con umiltà è quanta positiva reazione abbiano potuto suscitare i poveri corpi di due santi per le strade che hanno percorso.

La fede semplice e vera suscita riflessioni teologiche sapide e nutrienti, come il grano duro della mia terra, che porta il nome di Cerere, produce pane eccellente. I lambiccamenti teologici cartesiani, al contrario, non suscitano fede e non nutrono. Abbiamo sentito negli ultimi anni sacerdoti e frati nostri, specie nel Nord Europa, biascicare col viso smunto dall'accidia teologie della morte del Cristianesimo. Passano Pio e Leopoldo e il terreno arido è coperto di rugiada, la manna scende nei cuori, quaglie di abbondanza piovono dal cielo di Roma. Come dice il profeta Michea: "Ecco, il Signore esce dalla sua dimora e scende e cammina sulle alture del paese" (Mi 1,3).

 

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(Fonte: L'AMICO DEL TERZIARIO)