EDITORIALE L'AMICO 2/2016 |
LO SGUARDO DOLCE DELLA MISERICORDIA Io non ho visto il tuo sguardo dolce, Signore Gesù. Lo ha visto Giovanni tante volte, da vicino, e lo ha visto, nell'orto della consegna, Giuda, i cui occhi dovevano avere l'espressione del dolore e del male. E anche lì l'iscariota si sarà sentito sommerso dalla pietà del tuo sguardo. Io non ho visto i tuoi occhi quando la Maddalena si è sentita chiamare da te, nel mattino della vita, e ha alzato lo sguardo per riconoscerti: "Rabbunì! - Maestro mio!". Ho chiesto a fra Charles - Charlie per gli amici - di scrivere l'articolo di fondo. Molti vi troveranno un linguaggio nuovo. È così. Charlie - col suo inseparabile Jaime, frate spagnolo - è il Responsabile della Formazione dell'intero Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Gratia supponit ac perficit naturam - dice san Tommaso d'Acquino: la Grazia presuppone e perfeziona la natura. L'Etica cristiana si è basata a volte più su "imperativi categorici" moralistici staccati dalla natura umana, anziché su una sua elevazione cristologica. Il cuore e la mente, gli affetti e le passioni, la psiche sono il cenobio in cui Dio incontra la sua creatura: l'innamoramento e l'apatia egoista, l'amore e l'odio e tutti i sentimenti umani sono noti a Gesù. Il Cristianesimo, diceva papa Benedetto, non è una teoria, ma l'incontro con una persona vivente: Gesù, il Risorto. I cristiani non sono chiamati a diffondere pie ideologie, ma a contagiare gli uomini e le donne che vorranno incontrarli e ascoltarli con l'esperienza appassionata dell'incontro con Gesù. Gli occhi dei cristiani dovrebbero essere il "sacramento", cioè il simbolo efficace degli occhi di Gesù. La Chiesa è inviata a trasudare amore, bellezza, conforto, gioia, guarigione, vita ... ciò che si vedeva quel mattino negli occhi di Maria di Magdala che corre dai discepoli e urla: "Ho visto il Signore". Il mondo ha bisogno di vedere negli occhi della Chiesa i sentimenti che furono in Cristo Gesù. Di più: ha bisogno di vedere il suo volto, di sentire il suo cuore. La mia santa mamma ripeteva spesso: "Gli occhi sono lo specchio dell'anima". Aveva ragione. Fra Charles ci aiuta a lavorare in maniera olistica - cioè unitaria - su tutto il nostro essere. "Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente", dice il salmo. Così tutto il nostro essere è chiamato ad essere toccato da Gesù e a donare agli altri questo tocco che risana: cominciando dagli occhi. Perché dagli occhi si vede il cuore. Tu ci hai guardati con misericordia infinita, Signore. Penso con Jorge Luis Borges e la sua Poesia dei doni a "le parole che furono dette da una croce all'altra". Dicesti al buon ladrone: "Oggi sarai con me in Paradiso!". Che chi c'incontra possa ricordarsi questa parola, solo guardando i nostri occhi.
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