RACCONTO LA STORIA

ARTICOLO DI FONDO

UN FANCIULLO LI GUIDERÀ

di Antonio Belpiede

 

"Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio" (Isaia 9,5). Nella notte santa di Natale la Chiesa si lascia sommergere dalla luce del presepe: "Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce", come i pastori quando li svegliò l'angelo e li condusse ad adorare il Bambino divino. "Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete": gioiscono, come mio padre, figlio della Puglia di Cerere, della grande piana di Daunia, quando immergeva le labbra e il naso in una manciata di grano appena mietuto e ringraziava Dio: perché era frumento buono, asciutto, ottimo per farci il pane e le orecchiette, ancora senza modifiche genetiche che uccidono l'uomo. Il Figlio eterno di Dio si è fatto carne, Gesù - luce del mondo è in mezzo a noi, un piccolo bambino dalle braccia della sua mamma vergine illumina tutte le nazioni.

San Gregorio Magno afferma: "Isaia aggiunge: E un bambino piccolo li spingerà innanzi. Questo piccolo è lo stesso del quale è scritto: Ci è nato un bambino, ci è stato dato un figlio". Il brano della notte di Natale va, pertanto, letto assieme a un altro, la grande profezia di Isaia sulla pace del mondo (Is 11, 1 - 9): "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici ...", egli avrà lo Spirito del Signore e tutti i suoi doni e porterà la giustizia sulla terra. Sul tronco di Davide, che è stato tagliato, dunque incapace di avere nuovi rami e frutti, spunta un germoglio nuovo. Grande sarà il tempo dell'attesa e della crescita, ma in quel germoglio c'è un nuovo albero, più forte del primo. Sulla povera eredità di Iesse, umile pastore, padre del grande re, la promessa del Signore si realizza. Il profeta Natan aveva detto a Davide: "Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te" (2 Samuele 7, 12).

La vita germoglia dal tronco tagliato, la giustizia torna a regnare, il germoglio infatti: "Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio ... prenderà decisioni eque per gli umili della terra". La giustizia viene dal cielo. La giustizia viene sempre assieme alla pace, come l'iniquità, all'opposto, si unisce alla guerra e alla violenza. Così, nella visione del profeta, la giustizia che "fascia i lombi" del Messia produce un'era di pace universale.

I segni di questa pace sono gli animali della terra, presentati come testimoni della nuova era. Sono sei coppie di antagonisti che diventano amici: il lupo, che dimora con l'agnello; il leopardo, che si sdraia accanto al capretto; il vitello e il leoncello che pascolano assieme. Queste prime tre coppie sono guidate da un bambino: "Un piccolo fanciullo li guiderà". Le altre tre coppie sono: la mucca e l'orsa, che pascolano assieme, i vitellini e gli orsetti che si sdraiano a giocare, il leone e il bue, che fanno colazione con la paglia. Anche qui la processione è condotta da un bambino: "Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso".

La parola più densa e gloriosa di tutta la Bibbia è certamente "Il Verbo si è fatto carne". (Gv 1,14). La carne del germoglio, tuttavia, non è carne debole, ma carne che sconfigge il male, carne di giustizia e di pace. Nel suo commento ai Salmi, Sant'Ambrogio afferma: "Ecco come la carne è diventata un antidoto: Il Verbo di Dio si è fatto carne, ha messo la sua mano nella cavità degli aspidi, ne ha fatto schizzare il veleno, ha strappato via il peccato. Cioè: a partire dal peccato ha condannato il peccato nella carne".

Il Figlio unigenito del Padre si è fatto carne nel grembo della Vergine Madre ed è nato per noi in Betlemme di Giuda. E' lui il bambino che ci è stato dato. Egli viene "a consolidare il regno di Davide con il diritto e la giustizia ... il suo potere sarà grande e la pace non avrà fine" (Isaia 9, 6).

Questo nostro mondo è sempre più avaro coi bambini. I miti dell'efficienza e della potenza li riducono tra i due estremi del consumatore privilegiato e viziato della famiglia europea o nordamericana e dello schiavetto che si buca le dita a cucire palloni da football in Asia. C'è poco spazio per essi nelle leggi delle nazioni occidentali. Cosa fa l'Italia per aiutare la natalità? Per sostenere le famiglie? Cosa fa l'Europa mercantile di fronte ai bambini che navigano e muoiono nel Mediterraneo? Sfruttamento e abuso sui bambini sono diffusi. Il male morde come il drago dell'Apocalisse, che attende il parto della Donna per divorare il bambino. Ma quel Bambino è nato ed ha il potere di distruggere il male, di pacificare il mondo.

E' potente il Bambino avvolto alla meglio da Maria e Giuseppe nella notte di Betlemme, eppure ha bisogno di un po' di lana dai pastori, di un po' di cibo per la sua mamma che lo allatta. E' forte il Bambino, i Re - Magi d'Oriente riconoscono il suo potere, eppure ha bisogno di Giuseppe che lo conduce attento in Egitto, per sfuggire a uno dei discepoli del drago: lo sciocco Erode.

Il Bambino Gesù regna e sua è la gloria nei secoli ... eppure ha bisogno di ciascuno di noi per riportare la giustizia sulla terra, per percuotere il violento con la verga della sua bocca, vale a dire con la spada del Vangelo. Gesù ha bisogno dei suoi fedeli perché la luce della sua nascita si sparga nel mondo intero, perché la gioia sia per tutti, perché la pace regni.

Spesso guardiamo i bambini come persone fragili ... eppure è come loro che dobbiamo diventare per possedere il Regno dei cieli, deboli e fortissimi, come Francesco e Chiara rapiti innanzi al presepe, come Sant'Antonio, in estasi dinanzi al Bambino Gesù che gli carezza le guance.

 

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(Fonte: L'AMICO DEL TERZIARIO)