IL SANGUE E L’ACQUA
Il sangue e l’acqua che sgorgano
Dalla ferita del costato
Mi lavino, Signore, da tutte le mie colpe
L’acqua che cola dalla porta aperta del tempio
Mi sommerga di vita per rinascere
Il sangue stilli sulle mie labbra spalancate
Di pellicano piccolo affamato di Te, mio Dio
Benedetta la lancia di Roma
Che ti ha aperto il fianco
E le ginocchia piegate del soldato
Veramente tu sei il Figlio di Dio
Figlio dell’uomo
Inondaci di vita
Coi fiumi del tuo cuore
Tu sei la porta
Che unisce cielo e terra
In te troviamo il senso del cammino
E il respiro perduto d’infinito
Bouar, 11 febbraio 2012
La tua voce nel sole
Del mattino a Varsavia
Il tuo respiro nel vento
Del Nord
Che preannuncia la fine dell'estate
Le tue orme nell'erba
Come a Toronto
Come in Africa.
Sempre calchi la terra
Nel risvegliarsi dell'alba
Accanto a Jahve' la rinnovi di vita.
Tu,agrimensore di Dio
Mio padre.
Respiri di Mediterraneo
Uniscono i nostri cuori
Canto e Grecia
E terra e mare
Sotto Elios pietoso
"La Grecia e' la culla", mi dici
Amica.
E devi assaporare ancora sulla pelle
La ricchezza del
Mistero.
Di fichi ed uva
Di vino rosso e agnello arrostito
Di brezze egee e di olivi contemplati
S'impasta poesia e sofia
E l'amore e' fatto di mare e sole e terra
Della tua solitudine aperta al tutto
Della mia vita tracimante
Come onde perpetue su Zacinto.
E dalle spume Venere verra'.
LA VILLE DE CEREGNOLE
Respirare radici
Memorie dolci
La terra
Le querce del Parco
Rimembranze
I caduti e le targhe coi nomi
Sugli alberi del primo bacio
Delle mani furtive nei mattini
D'inverno fuori dal Liceo
I giovani
E nessuno racconta
Papa'
Vieni a sedere tra noi
Racconta ancora
Intoniamo i canti dei mietitori
Le parole d'amore dei Potatori
Antichi alla gemma nuova
Che sarà nuova spalla
Dell'olivo.
Venite, ragazzi del Web
Al profumo del grano di Cerignola mia
Venite sulla soglia del frantoio
A respirare i profumi di Aristotele
Venite al calore del racconto
Del patriarca seduto in mezzo a noi
Ora e' silenzio denso
Di rispetto e ascolto
Avido
La voce del vecchio e' lenta
E penetra la sera
Il fuoco e' sapido di brace di olivo
Ora il calore e' come la coperta imbottita della nonna
Sulle spalle di tutti
Gorgoglia nero di Troia nel primo bicchiere
Beviamo alla terra
E a queste stelle
Beviamo ai nostri avi.
Benedetti.
Bagliori d'oro antico
La mia terra
Mietuta
Luglio
Fuoco nell'aria
Fuoco tra le stoppie
E nel cuore
Nenie da tragedia greca
La poesia degli incendi
La follia
Speranza
Amare ancora
Vino rosso sempre
E mare sotto gli occhi
Sulla pelle
Nell'anima
Azzurro e oro
E il mio sole
Viene il Leone
Amiamo.
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(Fonte: Antonio Belpiede, POESIE) |