RACCONTO LA STORIA

IN MORTE DI UNA MADRE, L'AMICO 2-2013

 

Non scherzava Frate Francesco quando diceva che la madre di un frate è la madre di tutti i frati. Limitati come siamo, fragili come tutti, nemmeno noi frati scherziamo su questo. La partecipazione ai funerali delle mamme e dei papà è sempre numerosa e costituisce, assieme ai fedeli suffragi, un segno serio di vocazione francescana e di fraternità vissuta.

Maria Rendine Belpiede, mia madre, aveva compiuto da otto giorni i suoi 18 anni, l'undici novembre del 1948, quando emise la professione nel Terz'Ordine francescano, dove già si trovava, maggiore di sei anni, mio padre Nicola. Cominciò allora la conoscenza del "Bollettino" L'Amico del terziario, molti anni prima che suo figlio si trovasse a dirigerlo.

L'otto aprile mamma è volata al cielo. Sarebbe stato un lunedì qualsiasi del tempo di Pasqua senza la precisione della liturgia cristiana. Squadrata e compaginata come una cattedrale gotica, libera come il vento, la liturgia aveva fissato quel lunedì la festa dell'Annunciazione della Vergine Maria, impossibile a celebrarsi il 25 marzo perché Lunedì Santo. Così Maria è volata al cielo mentre la Chiesa cantava l'antifona dell'eterno sì della Madonna: "Eccomi sono la serva del Signore. Si faccia di me secondo la tua parola!".

Dante dice della Madonna: "Vergine Madre ...". Una madre, qualunque madre, che adempie con amore la sua missione viene rivestita progressivamente di una santità purificante che la associa allo spessore unico di Maria di Nazaret. Il Codice di Diritto Canonico prescrive il dovere dei genitori cristiani di essere i primi educatori della fede dei loro figli. Mentre, insieme ad altri mille e mille, papà viveva la vocazione francescana secolare facendo la sua parte nel ricostruire l'Italia sconfitta in guerra e uscita dal fascismo, sotto le insegne dello scudo crociato, mamma che lo aspettava, seduta accanto al mio lettuccio, mi raccontava di Francesco, ma soprattutto del suo più grande fratello, il predicatore portoghese, Antonio: il miracolo dei pesci, il cuore dell'avaro nel forziere, la mula che si inginocchia dinanzi a Gesù - eucaristia ... Rosario su rosario, mamma Maria sembrava frizionarci l'anima col crisma del battesimo e poi della confermazione, per farci risplendere come cristiani veri.

Grazie mamma! Anche un figlio predicatore stenta a trovare le parole per cantare la sublime semplicità della tua vita, la apostolicità della tua giornata casalinga, benedetta dallo Spirito Santo.

E ... non pensino i frati che ho parlato di mia madre, se mai di nostra madre.

Grazie anche a te, ministro Francesco e a voi fratelli, per l'affetto con cui l'avete onorata nella liturgia funebre. Perché - lo sappiamo - noi frati scherziamo anche tra di noi, qualche volta ci punzecchiamo, ma sulle mamme ... non scherziamo mai.

 

frate Antonio

 

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(Fonte: Antonio Belpiede, L'AMICO DEL TERZIARIO)

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