RACCONTO LA STORIA

FRATE VENTO L'AMICO 3/2013

 

I DOLORI DEL GIOVANE OFS

L'Ordine Francescano secolare non è giovane di fronte alla storia. Fu fondato da Francesco d'Assisi, che aprì un alveo nella Chiesa cattolica al fiume possente del movimento penitenziale laicale, affamato di Vangelo e responsabilità ecclesiale. Coloro che, nella fremente civiltà dei Comuni, non trovavano spazio in una Chiesa distinta su "due ordini di perfezione: i monaci e i chierici" (Decretum Gratiani) e deviavano sovente verso forme ereticali ebbero "una regola di vita" da Francesco: osservare il santo Vangelo. Il documento fondamentale è la Lettera a tutti i fedeli (due redazioni, 1215 e 1221), in cui il santo consacra, benedice, organizza teologicamente il desiderio di "penitenza" - che tradurremmo oggi "desiderio di vivere una vera spiritualità cristiana laicale" -. Attraverso successivi passaggi canonici (Memoriale Propositi, 1221; Regola Supra Montem, 1289) il movimento penitenziale divenne il Tertius Ordo, composto da laici impegnati nelle varie professioni e mestieri, molto spesso coniugati e con figli.

L'Ofs, pertanto non è giovane, eppure è giovane in Italia la sua unità. Nato come movimento di laici che seguivano il carisma straordinario di Francesco, si è ritrovato nel secolo ventesimo trasformato in un movimento devozionale, chiuso attorno alle sacrestie conventuali, imbalsamato dall'ecclesiologia post "Porta Pia", col suo sdegnato rifiuto di partecipare alla vita politica e sociale del "massonico" e predatore stato italiano. L'Ofs si ritrovava diviso tra le diverse obbedienze dei Frati Minori, cioè le diverse gemmazioni e divisioni dovute alle varie riforme dell'Ordine di Francesco, più subordinato al paternalismo affettuoso dei frati che capace di innervare le realtà secolari col respiro carismatico di Francesco.

Solo il 2009, in obbedienza a un preciso ordine della Sede Apostolica, l'Ofs d'Italia - ultimo tra tutte le nazioni del mondo - si è unificato, si è strutturato, seguendo il criterio "laicale" delle Regioni civili, si è dato organi regionali e nazionali di governo.

Il 7 ottobre 2012 a Monopoli - Bari abbiamo celebrato il secondo Capitolo regionale dell'Ofs di Puglia. I dolori del secondo parto erano cominciati la sera precedente. I ministri di fraternità locale, convocati per il pomeriggio del sabato, erano presenti in percentuale inferiore al 50 %. Conseguenza giuridica: nessuna delibera poté essere approvata. Fummo costretti a cincischiare sotto la presidenza del Ministro nazionale, Remo di Pinto, nella speranza - sostenuta da frenetiche e accorate telefonate dei responsabili regionali - di superare il quorum al mattino dopo. Così fu, senza numeri entusiasmanti. Smaltito con fatica e  affrettato ansiosamente il dibattito omesso la sera precedente, si giunse a eleggere il nuovo Consiglio regionale, con Maria Ranieri, nostra ministra.

Un Consiglio regionale al suo secondo mandato iniziato da 9 mesi è giovane. Normale che i giovani cambino idea, riprogettino il futuro, riconsiderino le cose da farsi e le strategie da adottare. Il cambiamento porta sempre qualche ansia, qualche disagio, a volte ... veri e propri dolori da parto.

Così mi pare sia accaduto nel Consiglio Regionale tenutosi a Serracapriola - Convento Padre Pio giovane il 21 - 23 giugno 2012. Il Consiglio ha condiviso la consapevolezza di un cambiamento necessario per l'Ofs di Puglia. Dopo quattro anni di animazione delle circa 140 fraternità della nostra regione ci si rende conto che i momenti istituzionali della animazione - visite fraterne (dei responsabili laici regionali), pastorali, celebrazione dei Capitoli locali - sovente non innescano alcun rinnovamento.

La cartina di tornasole della salute e della coerenza delle fraternità Ofs si chiama Regola di Paolo VI. A 35 anni dalla promulgazione della Costituzione Apostolica Seraphicus Patriarcha, che approvava la nuova Regola dei Francescani secolari, la gran parte di essi non la conosce. Se è stata letta, non è entrata nelle viscere, non viene applicata nella vita. Sorte migliore non tocca alla gran parte degli Assistenti spirituali. Indecisi tra un ministero clericale e un rinnovamento di vita con coloro che condividono il carisma del comune fondatore - le Clarisse e i secolari dell'Ofs e della Gifra -, talvolta questuanti di nuove spiritualità per supplire al vuoto interiore, i frati - nella gran massa - sono sempre più disamorati dell'Ofs. Alla fatica di rinnovarsi assieme ad altri figli e figlie di Francesco si preferisce la quiete di un apostolato clericale abbastanza neutrale o il "bastone della vecchiaia" di qualche movimento ecclesiale più recente, che non porta il peso ... dei secoli.

Il fatto inoppugnabile - detto da questo vecchio assistente regionale e nazionale - è che la gran parte degli assistenti non conosce bene Regola e Costituzioni, né lo Statuto per l'Assistenza spirituale, datoci dai Ministri Generali. Al Corso di formazione di Assisi del gennaio 2013, potendo intervenire dopo anni, ho costatato una situazione peggiorata e lacune preoccupanti, come la confusione tra identità laicale e religiosa riguardo ai fratelli e sorelle dell'Ofs. Solo quando ho loro ricordato che hanno fatto voto di castità, mentre la gran parte dei secolari sono sposati, alcuni santi confratelli hanno iniziato a convincersi.

Adeguare la vita delle nostre fraternità alla Regola di Paolo VI e alle Costituzioni del 2001 rappresenta l'imperativo del rinnovamento dell'Ofs. La Regola, ultimo dono di un immenso Papa, appena sei settimane prima di morire, conduce ad una vera spiritualità per laici, ben più di una semplice devozione. "L'indole secolare", già tra le righe di Lumen Gentium e Apostolicam Actuositatem, ma così definita dall'esortazione di Giovanni Paolo II Christifideles Laici (1988), significa che i fedeli laici del Cristo sono chiamati a nutrire di Vangelo le realtà del "secolo": famiglia, lavoro, economia, diritto, politica e sindacato. Lo splendido art. 15 della Regola Ofs giunge a prospettare un impegno eroico per la "Città degli Uomini" con "iniziative coraggiose, tanto individuali che comunitarie, nella promozione della giustizia, ed in particolare nel campo della vita pubblica".

Le fraternità del giovane Ofs di Puglia, invece, sono più vicine alla sacrestia che alla piazza, alla novena che al Convegno di studi, alle cappelle cimiteriali - che talvolta celano commerci poco francescani - anziché ai problemi dei poveri, di cui fanno parte i loro giovani figli e nipoti, senza prospettive di lavoro in un Sud massacrato dai papponi della politica per decenni.

Il Consiglio del giovane Ofs ha sentito in maniera corale i dolori di questa situazione. Sta lavorando ad un Capitolo regionale che sia di spinta ad un rinnovamento coerente con la Regola che la Chiesa ci ha dato e col magistero di Papa Francesco in questo tempo di Nuova Evangelizzazione.

Non serve - sembra che tutti lo stiano comprendendo - rinnovare automaticamente i consigli locali per procedere ad altri tre anni di immobilismo locale. Mai era capitato a questo vecchio assistente di vedere un Capitolo elettivo di una fraternità locale rieleggere pedissequamente il vecchio consiglio, con gli stessi ruoli. Una fotocopia per continuare a contraddire il povero Galileo. Questi diceva di fronte alla ritrosia fondamentalista dei teologi neganti il movimento della terra: "Eppur si muove". In fraternità come questa, al contrario, "nulla si muove".

Si muove invece, per grazia di Dio, il Consiglio regionale del giovane Ofs, tra dolori di parto, timori e prospettive di fatiche nuove. Coraggio fratelli e sorelle. Il Signore lo dice: "Ecco io faccio una cosa nuova, proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?" (Is 43,19).

 

© Antonio Belpiede - all rights reserved

 


(Fonte: L'AMICO DEL TERZIARIO)

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