PADRE PIO NEL MONDO

CONVEGNO INTERNAZIONALE FATIMA

I FRATI PER LE VIE DEL MONDO

CONVEGNO INTERNAZIONALE DEI CAPPUCCINI IN FATIMA

di Frate Antonio Belpiede*

Dal primo al cinque dicembre i Frati Minori Cappuccini si sono dati appuntamento a Fatima per riflettere sul futuro dell'Ordine nella Chiesa, al servizio del Regno che viene, in un contesto di secolarizzazione. Il titolo completo dell'evento è stato: I Frati per le vie d'Europa e del mondo.

I partecipanti erano numerosi e qualificati, in rappresentanza di tutti i continenti e, in modo particolare, dell'Europa. Oltre al Ministro Generale, fr. Mauro Jöhri, e al Consiglio, c'erano i Ministri di tutte le Province europee e i presidenti delle Conferenze dei Ministri Provinciali degli altri continenti: America del Nord, Centro, Sud, Brasile; Medio Oriente, Conferenza africana francofona e anglofona, Conferenze asiatiche fino all'Oceania: quasi una specie d'informale "Capitolo Generale", la massima assemblea dell'Ordine.

Suor Rosella Baima, delle Francescane Missionarie di Maria, ha introdotto i frati all'esperienza della interculturalità vissuta nelle fraternità del suo Istituto. Interculturalità: una categoria necessaria per assemblare fraternità composte da frati di diverse parti del pianeta, per superare la ristretta visione provinciale che sta portando alla deprimente e metodica soppressione di fraternità e conventi in Europa.

Mauro e Chiara Magatti, coniugi e genitori, sociologi e docenti all'Università Cattolica di Milano hanno esortato i frati alla "libertà generativa". "Una libertà che insegue una speranza e sta in relazione con la realtà". La tesi, espressa nel loro bel volume Generativi di tutto il mondo unitevi!, manifesto per la società dei liberi, Feltrinelli 2014, serve anche a noi frati. Figli della speranza indefettibile di Francesco, oggi viviamo a volte nel vecchio continente come se tutto fosse ormai perduto: rassegnati.

Nella conferenza introduttiva, il Ministro  fra Mauro ha ricordato come i Cappuccini, la cui "Bella e santa Riforma" è nata in Europa, in Italia, quasi 500 anni fa, sono giunti ad essere ben 30.000 nel settecento. Oggi la consistenza europea è di quasi 4000. Il numero totale nel mondo è circa 10.500.

La riduzione del personale ha condotto in Europa alla chiusura di molti conventi. La grande tradizione di libertà della Riforma Cappuccina, quasi "una federazione di Province", gioca in questo un ruolo negativo. Le Province, a volte preda d'un calo d'entusiasmo e del dato oggettivo della senilità crescente, con eccessiva facilità chiudono conventi e sopprimono fraternità. Il nodo è considerarsi un Ordine di fratelli, capaci di mettersi in viaggio per aiutare altri fratelli a non perdere il passo della Missione. E' quanto il Generale ha sintetizzato nell'espressione: "Tutti siamo responsabili di tutto l'Ordine".

Già da anni la "solidarietà del personale" anima l'Ordine. Da Province indiane partono frati per aiutare circoscrizioni europee o in Nord - America, dalla Polonia si muovono verso l'Austria e la Gran Bretagna. Eppure abbiamo chiuso conventi come Londra e Amsterdam. Nella più grande città d'Europa, la capitale britannica, non c'è più un solo cappuccino .... anzi, uno c'è, dalla Provincia di Sant'Angelo e Padre Pio, fr. Nicola Monopoli da Cerignola, impegnato coi Padri Pallottini nell'evangelizzazione degli italiani, il cui flusso migratorio è più che raddoppiato negli ultimi anni a causa della crisi economica.

"Tutti siamo responsabili di tutto l'Ordine". Lo slogan sembra ispirato. Una responsabilità "globale" implica una visione analoga. Il Vangelo non si smentisce mai: "I figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce" (Lc 16,8). I trafficanti di droga e armi, di ragazze e organi umani, i criminali che si annidano nel sistema bancario hanno una visione planetaria dei loro sporchi traffici. I buoni frati europei sono sovente avvinti dalla "timidezza spirituale". Presente come Procuratore Generale dell'Ordine all'evento, ho detto ad alcuni Ministri Provinciali d'Italia: "Ma cosa ci vuole su quasi 2000 frati a trovarne 4 o 5 per comporre una fraternità tra i 9 milioni di londinesi?" ... "Eppur ci vuole", dico parafrasando Galileo. Al coraggio del nostro ministro di Foggia, fr. Francesco Colacelli, che ha mandato un suo frate come avanguardia londinese, non corrisponde altrettanta determinazione tra i colleghi. Come non citare San Paolo ai nostri fratelli: "Voi non avete ricevuto uno spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza" (cf. 2 Tm 1,7).

 

In un saggio scritto 5 anni fa nel cuore dell'Africa, proponevo la formazione di fraternità internazionali con la condivisione di personale proveniente da altre zone del mondo e adeguatamente preparato. Non sono stati forse gli europei ad evangelizzare gli altri quattro continenti col profumo di Francesco d'Assisi? Oggi è giusto che "da Oriente ed Occidente" vengano a sedersi a mensa con Abramo nelle capitali e nelle città d'Europa.

Le forme giuridiche in questo sono utili e necessarie. Le Costituzioni dell'Ordine offrono diversi modi organizzativi per ovviare alla mancanza di personale:

-  convenzione tra la Provincia che accoglie e quella che invia personale;

- fraternità dipendenti direttamente dal Ministro Generale o dalle Conferenze dei Ministri Provinciali;

- fraternità, infine, dipendenti da un Ministro Provinciale lontano, che invia frati, in accordo col Ministro del luogo, per formare una fraternità di cui mantiene il governo.

Queste forme giuridiche, che ben oltre il lavoro e l'intenzione degli uomini, per i suoi giri misteriosi lo Spirito Santo ha donato all'Ordine nelle nuove Costituzioni (promulgate l'8 dicembre 2013) presuppongono tuttavia una lettura globale dell'Ordine stesso. La vecchia mentalità fa ricadere sulle sole Province la responsabilità di chiudere conventi: un dato di psicologia di massa e di prassi errata, non di Diritto e di Giustizia. Il numero 120 delle Costituzioni, infatti, riserva al solo Ministro Generale col suo Consiglio la "soppressione di una fraternità". La chiusura di un convento non è "problema della Provincia", ma dell'Ordine. Solo la massima autorità possiede la visione globale e sa quali strumenti usare, quali frati invitare per evitare certe chiusure che stanno conducendo alla desertificazione cappuccina dell'Europa del Nord.

Nel periodo post - conciliare tutti gli Ordini religiosi hanno avuto cali numerici sensibili, talvolta drammatici. Anche quando si cresce negli altri continenti, in Europa e in America del Nord il calo è progressivo. Le Province europee, abituate a numeri più consistenti, fanno fatica ad operare un cambio di mentalità, a superare lo scioc del "siamo pochi!" e aprirsi alla cooperazione con l'Ordine tutto. Il Governo centrale, d'altronde, fatica a trovare generosa disponibilità di fratelli pronti a partire nelle circoscrizioni più ricche di fratelli.

Occorre un'accellerazione su tre punti fondamentali:

1. Un richiamo alla disciplina del n. 120 delle Costituzioni: le fraternità possono essere soppresse solo dal Ministro Generale e dal suo Consiglio;

2. Il Ministro Generale e il suo Consiglio, avendo sentito il parere delle conferenze dei Ministri Provinciali, devono progettare una geografia dell'Europa per i prossimi decenni. Se si sarà costretti a chiudere dei conventi, occorre un criterio per selezionare in anticipo quelli che devono "resistere" per essere i capisaldi della Nuova Evangelizzazione dell'Europa;

3. Si dia inizio ai programmi di formazione per i frati che dagli altri continenti vogliano venire volontari per questa Missione Europa, suonando la tromba della passione per il Vangelo in tutte le Province e Custodie in cui il Ministro fr. Mauro e i suoi consiglieri si spendono in visite e celebrazione dei Capitoli.

I semi sono stati gettati. Ma Fatima è solo l'inizio. Secondo i nostri tempi diremmo che mancano ancora dei mesi per la mietitura. Gesù, al contrario, ci esorta a sollevare lo sguardo. I suoi occhi vedono già le messi biondeggiare (cf. Gv 4,35). Occorre andare, fratelli. Il raccolto è pronto. La geografia dei "campi di grano" è cambiata. "Tutti siamo responsabili per tutto l'Ordine" .... Tutti i mietitori si rendano disponibili ... per le città d'Europa.

 

© Antonio Belpiede - all rights reserved

 

*          Procuratore Generale dei Frati Minori Cappuccini,

                  Delegato speciale per i Gruppi di Padre Pio extra - europei      


(Fonte: LA CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA MARZO 2015)

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