RACCONTO LA STORIA

EDITORIALE L'AMICO 4/2016

MADRE PER SEMPRE

«Penso che, forse, avremo un po’ di difficoltà nel chiamarla Santa Teresa: la sua santità è tanto vicina a noi, tanto tenera e feconda che spontaneamente continueremo a dirle “Madre Teresa”». Così si è espresso papa Francesco nell'omelia della canonizzazione di Madre Teresa, il 4 settembre scorso. Dio dice al suo popolo: "Siate santi perché io sono santo" (Lv 19,2). Eppure ci pare che la parola "santo" esprima ancora spesso nel cuore del popolo di Dio più una diversità difficilmente imitabile che un modello. La domanda d'intercessione nel bisogno è forse ancora l'attitudine prima del cuore dei fedeli nella relazione coi santi.

Alcuni santi, tuttavia, sono così familiari al popolo di Dio che la parola "santo" cede il posto al lessico familiare: madre, padre sono le parole della fiducia, dell'abbandono dei bambini, della richiesta di aiuto, del conforto. Questa confidenza è forse facilitata per persone che abbiamo conosciuto, che ci sono vicine nel tempo. Le persone viventi che hanno incontrato Madre Teresa sono un numero enorme, che comprende il sottoscritto, giovane studente di teologia nel 1983 al Congresso eucaristico di Milano. Così, nonostante sia morto quasi 50 anni fa, quelle che hanno incontrato il Padre Pio.

Tra i grandi santi del passaggio di millennio la Chiesa pone nella gloria del Bernini una madre e un padre, Teresa e Pio. "Maschio e femmina li creò" dice il Genesi, donna e uomo. Così, mentre ideologie contorte che puzzano di vizi di metropoli europee coi loro quartieri a luci rosse, predicano il Gender, la libera scelta del sesso, la violenza ormonale, chimica, psicologica alla determinazione della natura, l'indifferenza e l'omologazione uomo donna, la confusione tra madri genetiche, uterine e madri che allevano la creatura... la Chiesa offre le figure calde e semplici di una madre, Teresa, di un padre, Pio. Difficile contestare questa maternità e paternità... che prescinde dalla biologia e affonda le sue radici feconde ed estese nel cuore dei due. Madre è chi nutre e protegge la vita, non chi la genera e l'abbandona. Padre è chi cura, educa, difende, ama, non chi sparge seme e sparisce, senza responsabilità.

È stato detto dal 1968 in poi che questa è una società senza padri. Ora mi pare anche, a volte, senza madri. Un esempio: separazioni e divorzi stanno mostrando in Italia una nuova figura di donna - madre a cui non eravamo abituati. Ci sono madri a cui vengono affidati i bambini che, a quaranta - cinquant'anni, sono sedotte dall'ego narcisista e pensano più alla loro vita privata, all'estetica somatica, al "vivere la vita", che ai loro bambini. Conosco madri che a metà luglio sono abbronzate come ragazze cubane, mentre i loro bambini hanno la faccia del lenzuolo candido, parcheggiati dai nonni materni. Ovviamente non si può generalizzare, ma quanto meno il legislatore italiano dovrebbe provvedere a riformare il dogma "i bambini piccoli sempre alla madre". La par condicio va applicata anche qui. Ci sono sempre stati, e la letteratura europea li riporta, padri snaturati, egoisti, o semplicemente distratti, con una relazione atrofica coi loro figli piccoli. Oggi questo capita anche ad alcune madri, mentre vi sono padri affettuosi che devono sottoporsi a volte alle forche caudine per abbracciare le loro creature. Se il giudice si trova di fronte a una bambina che gli fa ricordare "... per la tua piccolina non compri mai balocchi. Mamma tu compri soltanto i profumi per te", deve poter decidere con agilità di coscienza di affidarla al padre.

Giovanni Spagnolo, che apre questo numero, ci cita anche Giovanni Paolo I, che ci ricordò che "Dio è madre, più ancora che padre". Nell'armoniosa distinzione del genere sessuale, madre e padre esprimono il volto amoroso e misericordioso di Dio. Dio si è chinato sui lebbrosi e sui bimbi abbandonati nel volto minuto di Madre Teresa. Dio ha abbracciato i bambini infermi del Gargano dimenticato degli anni '20 e poi di tutto il mondo in Padre Pio.

L'amore vero non conosce soste o flessioni: difficoltà e crisi lo rafforzano infine. L'amore di una madre e di un padre non avrà mai fine. Per questo non ti chiameremo "santa", Teresa dal volto luminoso, scavato dalle rughe del dolore della terra tutta. La pubblicità melensa per soli ricchi sussurra: "Un diamante è per sempre". Sciocchezze! Una madre, una madre vera è per sempre. Come sei tu, Madre Teresa. Amen!

 

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(Fonte: L'AMICO DEL TERZIARIO)

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